AICPE e la sua storia

AICPE E LA SUA STORIA

La specialità di chirurgia plastica prende inizio durante la prima guerra mondiale con la ricostruzione dei militari che erano stati mutilati nel conflitto. Uno dei padri fondatori in Italia, fu il Prof. Sanvenero Rosselli, che ha continuato a utilizzare questa abilità ricostruttiva per aiutare anche i pazienti con problemi cosmetici. Nasce così la chirurgia plastica estetica direttamente da tecniche di chirurgia plastica ricostruttiva. Ad oggi, tutti i chirurghi specialisti in chirurgia plastica che si dedicano alla chirurgia plastica estetica, seguono una preparazione prima in chirurgia plastica ricostruttiva.

Nel Settembre del 2011 è stata costituita l’Associazione Italiana di Chirurgia Plastica Estetica (AICPE), che ha colmato finalmente una lacuna tutta italiana. Infatti, pur essendo una novità per il nostro Paese, non lo è affatto in molte altre Nazioni europee ed extraeuropee (Portogallo, Spagna, Francia, Germania, Austria, Gran Bretagna, Svizzera, Olanda, e Stati Uniti, Argentina, Australia, Giappone,etc.), dove le associazioni che raccolgono coloro che si interessano di chirurgia plastica estetica convivono in sintonia con le associazioni di chirurgia plastica ricostruttiva, rispondendo ognuna per il proprio settore e soprattutto adoperandosi per soddisfare le diverse esigenze dei propri iscritti e dei propri pazienti. Infatti, chi ha scelto di occuparsi per la maggior parte di chirurgia estetica ha interessi ed aspirazioni diversi da chi si dedica pressoché esclusivamente alla microchirurgia o alle ustioni, discipline che per la loro complessità spesso richiedono completa dedizione. I liberi professionisti, che contano esclusivamente sulla chirurgia estetica per sostenersi, così come moltissimi ospedalieri ed universitari che praticano con passione questa disciplina, hanno delle esigenze specifiche che i colleghi che invece dedicano la loro piena attività alla parte più propriamente ricostruttiva della chirurgia plastica non hanno.

Gli scopi per i quali l’associazione è nata sono:

  • la promozione della formazione e la pratica in chirurgia plastica estetica, al fine di favorire uno scambio di conoscenze tra i chirurghi qualificati per l’avanzamento della chirurgia plastica estetica
  • sostenere e difendere che la chirurgia plastica estetica rimanga una disciplina riconosciuta e rispettata
  • sviluppare e incoraggiare tra i membri la pratica di standard elevati nella condotta personale, professionale ed etica
  • stabilire rapporti stabili con le associazioni internazionali di chirurgia plastica estetica
  • promuovere la migliore comprensione della chirurgia plastica estetica tra i medici e in particolare i colleghi di medicina generale
  • diffondere ai membri dell’associazione tutte le più recenti informazioni sulla professione medica e i risultati delle più attuali ricerche scientifiche
  • mettere a disposizione reali informazioni e consigliare tutti coloro che desiderano ottenere informazioni sulla chirurgia plastica estetica.

L’autonomia economica di AICPE, grazie alle quote di iscrizione, le consentirà di far fronte alle necessità specifiche dei propri soci, e garantire quei traguardi quali un ufficio stampa di buon livello, un consulente per le pubbliche relazioni, uno specifico contratto assicurativo (anche se sappiamo che questo punto è tutt’altro che facile da realizzare), una difesa legale della categoria (purtroppo sempre più necessaria), un sito internet accattivante e ben piazzato nei motori di ricerca, da contrapporre a quelli, peraltro costruiti con professionalità, delle organizzazioni commerciali, un consorzio acquisti, e tante altre cose, sfortunatamente costose, che rendono necessario che chi decide di partecipare conferisca all’associazione una quota d’ingresso consistente.

Lo statuto dell’AICPE è stato redatto considerando le richieste e le obiezioni di tutti coloro che hanno partecipato alle riunioni e alle assemblee effettuate ed è stato corretto da uno studio legale dedicato.

Tra le caratteristiche dell’AICPE volute dai suoi “fondatori”: una maggior snellezza nelle decisioni, un maggior coinvolgimento dei soci che verranno portati a conoscenza del contenuto di ogni riunione del Consiglio Direttivo, un filo diretto tra Soci e Consiglio Direttivo. Ovviamente qualsiasi socio abbia delle proposte da fare o trovi opportunità interessanti, avrà il dovere morale di condividerne il contenuto con gli altri Soci. L’interattività sarà la caratteristica portante dell’AICPE.

Le varie cariche (presidente, segretario, ecc.) non saranno intese a dare lustro personale a nessuno, ma serviranno solo a distribuire l’impegno che ognuno metterà a disposizione, per quanto gli sarà possibile, allo scopo di mandare avanti l’interesse comune (professionale, culturale, etico, ecc). Ogni azione dell’AICPE dovrà essere improntata alla massima correttezza e trasparenza e ogni decisione dovrà sempre essere presa in maniera democratica, considerando l’opinione di tutti i soci, ormai facilmente consultabili via internet. Limpide e “apolitiche” dovranno essere quindi anche le elezioni: chi avrà tempo da dedicare al bene comune si potrà proporre e, nel caso venga eletto, cercherà di darsi da fare senza aver in cambio alcun privilegio.

Soci costituenti

In piedi da sinistra: Gianfranco Bernabei, Mauro D’Arcangelo, Felice Cardone, Gianluca Campiglio, Alessandro Casadei, Claudio Bernardi, Francesco Bellezza, Alvaro Pacifici.
Seduti da sinistra: Pierfrancesco Cirillo, Andrea Paci, Giovanni Botti, Mario Pelle Ceravolo, Flavio Saccomanno, Luca Piovano, Eugenio Gandolfi