COMUNICATO STAMPA – Il RIMODELLAMENTO NON CHIRURGICO DEL NASO: TRA VERITA’ E FALSI MITI

Il rimodellamento non chirurgico del naso: tra verità e falsi miti

Roma, ottobre 2022 – Si è tenuto pochi giorni fa a Roma il terzo corso del 2022 di AICPE, Associazione Italiana di Chirurgia Plastica Estetica, su un tema collaterale alla chirurgia estetica di grande attualità: il rimodellamento non chirurgico del naso. Il corso, organizzato dai direttori scientifici Dr. Giovanni Salti e Dr. Erminio Mastroluca, fa parte dell’offerta formativa che l’Associazione porta avanti da anni per promuovere lo scambio scientifico e l’aggiornamento costante dei propri soci e si è svolto con il patrocinio della Società Italiana di Medicina Estetica.

In Italia si eseguono in media 25.000 interventi di rinoplastica ogni anno con lo scopo di correggere difetti estetici della piramide nasale, ma è in fortissima crescita la tendenza a ricorrere all’utilizzo di filler e ad altre tecniche non invasive per ottenere il rimodellamento del naso senza entrare in sala operatoria, attingendo a metodiche proprie della medicina estetica.

Va però sottolineato che per correggere difetti estetici importanti o problematiche funzionali o ancora inestetismi dovuti a traumi, è sempre necessario ricorrere alla chirurgia. L’utilizzo di filler o fili biocompatibili, anche in combinazione, permette infatti di migliorare il profilo del naso correggendo solo piccoli difetti, attraverso una ridefinizione dei volumi e un rimodellamento che si definisce più propriamente camouflage.

Gli iniettivi (filler a base di acido ialuronico, tossina botulinica o policaprolattone) o i fili di trazione biocompatibili possono dare infatti ottimi risultati solo quando c’è la corretta indicazione, ovvero in caso di lievi inestetismi, come piccole asimmetrie, punta leggermente verso il basso o lievi gibbi.

La condizione fondamentale per ottenere un buon risultato, in totale sicurezza, è che tali trattamenti siano effettuati da medici esperti, che conoscano l’anatomia del volto e abbiano dimestichezza con le tecniche iniettive specifiche per la piramide nasale.

Il boom delle pratiche non invasive di rimodellamento del naso, erroneamente considerate un’alternativa alla chirurgia, ha fatto registrare infatti un aumento dei risultati inestetici (che spingono poi i pazienti a chiedere un nuovo intervento correttivo) e anche di complicanze, dovute all’imperizia di alcuni professionisti.

Il corso di AICPE, grazie a una faculty di alto livello composta da Chirurghi Estetici di tutta Italia, ha voluto per questo fare il punto su quali siano le linee guida da seguire nella selezione del paziente e della tecnica non invasiva più indicata per i singoli inestetismi del naso. E’ possibile per esempio camuffare in modo molto soddisfacente una piccola gobba o un’asimmetria utilizzando filler a base di acido ialuronico, mentre i fili di trazione sono efficaci per sollevare una punta che scende verso il basso, ma un naso aquilino o con esiti da trauma andrà trattato chirurgicamente.

I trattamenti non invasivi hanno indubbiamente alcuni vantaggi: non comportano tempi di ripresa e down-time sociale, si effettuano in poco tempo e regalano risultati subito visibili, inoltre, benché siano piuttosto duraturi, hanno un effetto transitorio e quindi reversibile.

 

‘Bisogna dare la giusta informazione ai pazienti’ – sottolinea Claudio Bernardi, Presidente AICPE – ‘La rinoplastica classica non può essere sostituita dai trattamenti non chirurgici, soprattutto in quelle situazioni in cui sia necessario modificare la struttura ossea o cutanea, ma sicuramente filler e fili possono essere utili come complemento per perfezionare il risultato di una rinoplastica, oppure in caso di lievi difetti che non comportano indicazione a operare. L’importante è affidarsi sempre a un professionista serio in grado di valutare le reali indicazioni del paziente, scegliendo un medico associato a una società scientifica come AICPE, che garantisce una costante formazione e una condotta etica ben precisa. Il paziente inoltre deve sempre essere informato sulla procedura proposta dal medico e su eventuali controindicazioni’.

L’Associazione Italiana di Chirurgia Plastica Estetica (www.aicpe.org), la prima in Italia dedicata esclusivamente all’aspetto estetico della chirurgia, è nata nel settembre 2011 con lo scopo di promuovere la formazione e la pratica in chirurgia plastica estetica favorendo uno scambio di conoscenze tra i chirurghi qualificati. Ad AICPE, gemellata con l’American Society for Aesthetic Plastic Surgery (ASAPS), la più importante società di chirurgia estetica al mondo, con l’International Society for Aesthetic and Plastic Surgery (ISAPS) e con la European Association of Society of Aesthetic and Plastic Surgery (EASAPS) hanno aderito oltre 400 chirurghi in tutta Italia. Membri di Aicpe possono essere esclusivamente professionisti con una specifica e comprovata formazione in chirurgia plastica estetica, che aderiscono ad un codice etico e di comportamento da seguire fuori e dentro la sala operatoria. Scopo di AICPE è tutelare pazienti e chirurghi plastici disciplinando l’attività professionale, rappresentare i chirurghi plastici estetici nelle sedi istituzionali, scientifiche, tecniche e promuoverne la preparazione culturale e scientifica.

 

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